Nell’architettura teorica elaborata da Ludwig Klages, la seconda legge grafologica ci guida nell’osservazione delle difficoltà insite nei tentativi di modificare volontariamente la propria scrittura. Essa recita:
“Si cambiano più facilmente i segni della liberazione (per esempio Curva) che quelli della resistenza (per esempio Angolosa)”
Questa formulazione si rivela di enorme rilevanza nell’ambito dell’indagine grafologica, perché ci offre una chiave per distinguere tra gesto alterato e gesto autentico, e dove si insidiano le difficoltà.
Curve e angoli: simboli di due forze psichiche opposte
Per comprendere la portata di questa legge, occorre inquadrare le forme grafiche come manifestazioni di due tendenze fondamentali:
- La curva esprime liberazione, elasticità, apertura.
- L’angolo esprime resistenza, tensione interiore, fermezza.
Secondo Klages, è più semplice imitare o modificare i segni della liberazione, come quelli curvi, poiché richiedono meno controllo tonico e volontà di opposizione.
Al contrario, i segni della resistenza, come l’angolosità, sono più difficili da produrre artificialmente perché implicano un atteggiamento interiore di irrigidimento, opposizione, rifiuto.
Cosa avviene quando si tenta di falsificare la scrittura?
Chi cerca di alterare consapevolmente la propria grafia riesce più agevolmente a modificare le forme morbide, fluide, arrotondate, ma avrà difficoltà nel riprodurre i tratti angolosi con naturalezza. Per questo motivo, quando un grafologo osserva:
- Una curva troppo controllata, può sospettare imitazione.
- Un’angolosità rigida e spontanea, può intravedere autenticità.
Il grado di difficoltà nel falsificare il gesto grafico si trasforma così in uno strumento di valutazione dell’intenzione dello scrivente.
Il confine sottile tra espressione e maschera
Come nella precedente Legge della direzione dell’attenzione, anche qui il tentativo volontario di modifica viene smontato dall’osservazione dei segni profondi. Le forme che implicano energia resistente – come angoli, tratti secchi, ritorni contrari – sono elementi più difficili da simulare, proprio perché richiedono una postura psichica che non può essere “recitata” a lungo.
Come questa legge orienta l’analisi grafologica
La legge della difficoltà delle proprietà grafiche pone l’attenzione su elementi grafici fondamentali anche per chi studia la scrittura come espressione del carattere.
In fase di analisi, il grafologo:
- Osserva le curve e gli angoli per misurare il grado di spontaneità o di forzatura del gesto.
- Valuta la distribuzione delle forme lungo il tracciato scrittorio per comprendere quanto la personalità cerchi equilibrio tra apertura e resistenza.
Proprio come il corpo tradisce la mente in un gesto inconscio, la scrittura mostra chi siamo quando crediamo di poterci nascondere.