Penna a sfera o stilografica?

Sfera o stilografica?

La penna a sfera e la penna stilografica hanno diverso inchiostro e diversa struttura.

 

La penna a sfera, o penna biro, possiede una punta con una sfera che può avere varie dimensioni e materiali.

Essa ha diametro che varia tra 0,38 e 1,6 millimetri ed è costruita in ottone, acciaio o carburo di tungsteno. L’inchiostro è ad alta viscosità ed è contenuto in un tubo sottile la cui sommità è costituita da una piccola pallina. Essa permette all’inchiostro di non asciugarsi all’interno del serbatoio e la stessa sfera, roteando al contatto con il foglio, gira trascinando con sé l’inchiostro che lascia traccia sulla carta.

Gli inchiostri della penna a sfera con tinture colorate possono essere sciolti senza lasciare traccia sulla carta. Non sono molto resistenti alla luce, svanendo quindi con il tempo. Solo l’inchiostro a carbonio nero non può essere sbiancato ed è più resistente nel tempo.

Il primo brevetto di una penna a sfera è stato rilasciato il 30 ottobre 1888.

Questo è il tratto della penna a sfera su carta:

penna a sfera

 

Sfera o stilografica?

La penna stilografica è composta da una cannuccia contenente inchiostro e da un pennino finale.

Il pennino è tipicamente in acciaio inox, ma vi sono anche versioni in oro con la punta di iridio. Esso ha la forma di un cuneo con una fessura a metà. Le varie larghezze del pennino connotano le differenze fra le varie penne stilografiche. Vi è la punta extrafine, fine, media, larga, molto larga, extra larga, obliquo medio, obliquo largo, obliquo molto largo, obliquo extra largo e tagliato. La cartuccia invece può essere usa e getta oppure a serbatoio rimovibile.

L’inchiostro è liquido, a base d’acqua, e confluisce dal serbatoio al pennino grazie a un sistema di distribuzione che combina gravità e capillarità. Tutti gli inchiostri sono colorati con coloranti, ad eccezione dell’ inchiostro di china che è colorata con nerofumo e gommalacca.

Questi inchiostri, soprattutto se di colore blu, possono essere trattati con sostanze chimiche che li rendono trasparenti e permettono quindi una buona possibilità di cancellatura. Molti inchiostri a base d’acqua possono essere rimossi con la candeggina, ma ciò lascerà sulla carta un alone evidente. Anche questi inchiostri, come quelli delle penne a sfera, non sono molto resistenti alla luce e nel tempo.

La stilografica non è adatta per i mancini, in quanto l’inchiostro si asciuga lentamente e lo scrivente rischia di trascinare il colore con il palmo della mano su tutta la riga. Inoltre chi scrive deve evitare di mantenere la punta della penna verticale. E’ da preferire un’inclinazione che permetta di appoggiare il pennino sul foglio in modo che la parte inferiore della punta strisci sulla carta.

I primi accenni a una penna a serbatoio risalgono al X secolo. Solo nel 1809 viene brevettato un prototipo di quella che in futuro si evolverà nella penna a sfera.

Questo è il tratto della penna stilografica su carta:

penna stilografica

 

Le differenze più rilevanti fra i tracciati a penna a sfera e quelli a penna stilografica sono:
  • la seconda evidenzia maggiormente gli alleggerimenti pressori,
  • la prima non riempie appieno la traccia ma la carta si colora solo in alcuni appoggi,
  • la seconda lascia una traccia più definita e netta in quanto l’inchiostro liquido cola sulla carta,
  • la prima necessita di una pressione maggiore sul foglio,
  • la seconda scorre ed è più fluida

 

Leggi anche “Penna: tipologie e descrizioni”

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